Omicidio Viterbese, Civica: Strage alimentata da silenzi e inefficienza
“Ancora un’altra. Ancora un altro nome da aggiungere a quest’interminabile lista di morte. Silvia. Giovanissima donna uccisa ieri dal suo ex nel viterbese. Un copione già visto, sentito tante, troppe volte. Anche lei alle prese con un presunto ultimo appuntamento. E anche qui, un uomo che aveva già premeditato la sua fine. La loro fine. Non se ne può più. Continuiamo a scrivere necrologi, a combattere battaglie di parole e di simboli con la speranza che qualcosa cambi in questo sistema perverso e troppo spesso indifferente. Ma continuiamo ad assistere inerti a morti senza senso. E spesso preannunciate. Dove sono le istituzioni? Dove? Sentiamo il bisogno di urlare la loro inefficienza. A tutti i livelli. Le parole di circostanza non colmano i vuoti che questo Paese ha prodotto nei decenni. È un vuoto enorme: culturale, politico, sociale, giuridico. Un vuoto prodotto da una cultura maschilista e patriarcale ancora imperante spesso sotto differenti fattezze. Un vuoto alimentato dall’indifferenza di quanti – la maggior parte – continuano a pensare che sia un problema di altri, distante dal proprio mondo. Un vuoto riempito solo dai corpi delle vittime che continuano ad incrementare le pagine dei necrologi, ma non quelle dei progetti da attuare rapidamente contro una strage alimentata dai silenzi, dai dubbi sulla condotta delle vittime, dai “se l’è andata a cercare”. Così il segretario generale Alberto Civica e l’intera segreteria della Uil di Roma e del Lazio.