Rilanciare Rieti. La Uil chiede un piano strategico per i cento giorni di governo della città 6 luglio 2017

Centro giorni. Tre mesi. Un arco di tempo ristretto se paragonato ai cinque anni del mandato elettorale, ma pur sempre un periodo strategico per imprimere un indirizzo di governo a un Comune, a una Regione o – salendo ancora più in alto – a un Paese. Cento giorni sono un intervallo di tempo durante il quale i cittadini maturano opinioni sugli amministratori che poi non sempre sono disposti a rivedere. Non può quindi bastare l’inversione di un senso di marcia a una strada o la rimozione di ritratti storici sgraditi in una sede istituzionale per marcare una svolta, serve invece un piano, un progetto complessivo, che sia in grado di rilanciare aspirazioni e aspettative dei cittadini del territorio. Lo sa bene il neo sindaco di Rieti Antonio Cicchetti, alle prese con la formazione della sua giunta. Lo sa anche la Uil locale, che nell’ultimo anno ha registrato una certa impreparazione della classe dirigente locale davanti alle tante emergenze. “L’ultimo anno nella nostra città è successo di tutto – dice Alberto Paolucci, segretario della Uil di Rieti – e non sempre la classe politica di maggioranza e opposizione è stata in grado di affrontare con la giusta determinazione i problemi. Adesso che la campagna elettorale è finita, si predisponga un piano per i primi cento giorni di governo”. Dopo gli auguri di buon lavoro, il sindacato mette la maggioranza di Cicchetti davanti alle proprie responsabilità.

La priorità passa per gli investimenti nel trasporto pubblico, nel rilancio del turismo, nel potenziamento dell’università e nella messa in sicurezza delle scuole danneggiate dal terremoto. Anche se in un periodo di ristrettezze, reperire i fondi non è impossibile: “Basta che il governatore Zingaretti mantenga la promessa fatta all’ex sindaco Petrangeli al Rieti Sport Festival e invii subito gli 85 milioni di euro per l’acqua potabile che noi diamo a Roma – spiega Paolucci – Con quei soldi si possono acquistare i treni bimodali veloci e raggiungere così Roma, passando per Terni, in poco più di un’ora. E poi serve una programmazione turistica per portare sviluppo alla città”. C’è da affrontare il rilancio del Terminillo, la montagna dei romani: una montagna con tutti i segni di uno splendore turistico passato fatto di vecchi impianti di risalita arrugginiti. Ci sarebbe poi da capire una volta per tutte cosa fare dell’area dell’ex zuccherificio. E poi quali misure strutturali adottare per rilanciare il mercato del lavoro.

“Per tutto questo – aggiunge Paolucci – ci vogliono scelte decise e immediate. Serve uno staff con idee realizzabili. Solo un mix equilibrato di esperienza e saggezza può garantire un cambio di passo radicale e far rinascere Rieti. Come detto anche dal vescovo Pompili: il nostro territorio è in difficoltà ma non basta criticare, dobbiamo partecipare e difendere i nostri valori. Costruiamoli tutti insieme”. Intanto dai dati di un recente dossier della Uil del Lazio sulla dinamica del Pil, con 16.584 euro Rieti la provincia del Lazio con il più basso valore aggiunto, decresciuto di 3,7 punti percentuali rispetto al 2011. Situazione che ha collocato il reatino all’ottantesimo posto nella classifica nazionale. Insomma c’è da fare. C’è molto da lavorare. Cento sono i giorni per imprimere scelte di governo coraggiose. Come cento sono stati i voti che hanno separano i vincitori dagli sconfitti alle recentissime comunali.

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