TERREMOTO, PAOLUCCI: “MACERIE ANCORA IN LOCO, AGIRE CON URGENZA”
“Nelle settimane successive alla prima grande scossa del 24 agosto abbiamo parlato di situazione difficilissima, adesso siamo alla tragedia. Oltre 300 vittime, scosse che si susseguono, paesi rasi al suolo e migliaia di case ed aziende inagibili. Va ripensato tutto e con urgenza perchè Rieti e la sua provincia a nord-est sono i ginocchio”. Così Alberto Paolucci, segretario provinciale della Uil di Rieti.
“Abbiamo apprezzato lo Stato nei momenti dell’emergenza ma adesso va fatto uno scatto in avanti perchè la macchina organizzativa centrale della Protezione Civile e del Commissario al Sisma Errani non sta dando i risultati sperati. Le famiglie sopravvissute stanno scappando via perchè qui dopo i proclami è arrivato molto poco. La Regione Lazio ha mandato alcune stalle con i tetti a telone e adesso si sorprendono che la neve di Amatrice e di Accumoli li ha sfondati. A Borbona non è arrivato niente. Nè stalle, nè casette di legno. I nostri vecchi pensionati non possono essere trasportati tutti a S. Benedetto del Tronto o a Grottammare. Chi ci pensa alle piccole aziende che debbono ripartire? E ai falegnami, agli idraulici, ai muratori, agli allevatori? Un territorio che già era in crisi rischia di sparire anche dal punto di vista economico”, aggiunge Paolucci.
“Come è possibile che le macerie dei nostri paesi e delle nostre frazioni siano ancora tutte lì? E’ stato tolto poco e le ditte che fanno questi trasporti sono quasi tutte di altre città e di altre regioni. Perché non si trova un’area, ce ne sono tante oltre alla buca di Posta, nella zona impervia e disabitata del sisma per portare mattoni rotti e laterizi. E poi c’è il caso-Rieti città. Il terremoto ha fatto solo danni e non vittime, ma l’economia è letteralmente paralizzata. Servono misure straordinarie urgenti. Vanno decentrati su Rieti Uffici pubblici, ministeriali e regionali. La Camera di Commercio accorpata a Viterbo deve nascere a Rieti. Tutta l’economia va ripensata”, conclude Paolucci.